martedì 17 settembre 2013

Iggy Pop si è stranito


Iguanito Pop è come nelle foto. tutto muscoli e bucherelli. ah no, non interpreta parti. è così com'è, prendere o lasciare, il nostro. non racconta neanche storie che meritano di essere cliccate, lette e rilette. niente, non pretende. è l'iguanito, the iggy. corteccia sul cuore. ognuno la sua tragedia. solo i baciati da dio credono che la propria meriti di essere più raccontata di quella degli altri. e insomma lui nacque in una roulotte nei sobborghi di detroit, e senza citare i grandi classici mise su un gruppo - the stooges - che poi era il titolo del suo programma tv preferito: quattro cretini a mangiare pop-corn e a bere birra. da quel momento il rock non fu più lo stesso, però. la biografia sta ovunque. con tanto di pere e anfetamine, e non tocca a me raccontarla. ma di iggy vorrei dire, di quel no fun che è sempre vero, quell'urlo (howl, giusto, tanto per citare ginsberg. fa fine), quell'urlo risuona in tre differenti generazioni. niente divertimento e niente altro da aggiungere, a parte le svisate che tagliavano l'aria come - zac zac - rasoi. e la voce. la voce di iggy pop. lust for life.


una persona gentile l'iguanito. piccolo di statura, muscoli e vene di plastica rappresa. parla piano, voce bassa, fumo e catrame, cool è il suo intercalare. aveva una moglie giapponese, tutta zen e arte della manutenzione del più grande bacino punk. poi finì. le storie finiscono, se si è troppo diversi, troppo simili o se si fa a gara a chi colpisce più in fondo, più in giù, dalle parti del cuore. quindi finì. ora sta con 100 femmine, soprattutto ispaniche. gentile, anzi un vero signore. basta non prenderlo per il culo. perché il nonno del search & destroy merita rispetto. a una conferenza stampa, in milano, un tizio gli chiese: "signor iggy, ma visto che lei fa una musica molto dura, perché non si cambia cognome? da pop in rock?". lui niente, manco una piega. d'improvviso s'alza, raggiunge il tipo, lo squadra, gli sputa in faccia "prego, un'altra domanda". certi no fun fanno anche ridere, ma non sono per tutti. ne converrete.

(Daniela Amenta da Linea Gotica, forse 2003)


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