Massimiliano Di Loreto- Nicola Alesini
Ossigeno
(Helikonia)
(Helikonia)
“Guardate
l'idrogeno tacere nel mare, guardate l'ossigeno al suo fianco
dormire”.
(Fabrizio
De André, 1971)
Questa
è una storia di respiri che si intrecciano, di suoni che respirano e
si mescolano. Di mondi che coabitano, ferite che si rimarginano,
pensieri che si fanno aria. E musica che si fa ossigeno per le anime.
Questa è la storia di un'amicizia in musica tra Massimiliano Di
Loreto e Nicola Alesini, polistrumentisti e compositori. Una storia
iniziata con Hang Camera, proseguita con Pollock Project e che con
questo album, Ossigeno appunto, traccia le linee di un
triangolo perfetto. Dentro c'è jazz, improvvisazione, world music e
ambient. Etichette, semplici etichette per tentare di descrivere
un'opera tanto minimale, quanto intensa. E lirica, bella. Bellissima.
Ci
sono molti battiti in Ossigeno. Di cuori e di percussioni
acustiche ed elettroniche. Ci sono le pelli di una batteria che in un
brano come Framedra, ad esempio, sembrano trasportarci in
un'Africa selvaggia, pura, integra, magniloquente e feroce. Ci sono
battiti e soffi, c'è l'aria delle ance: sax tenore, soprano ricurvo
e soprattutto un clarinetto basso, che va, viene, scende ogni scala
tonale, torna spesso, dà timbro e profondità ma coabita
perfettamente con il resto degli strumenti usati: una chitarra
elettrica, un phon, M'bira, rumori d'ambiente, forse farfalle che si
posano qui e là.
Diciannove
pezzi, all'apparenza, che spesso inganna. E quindi oltre il
verosimile Ossigeno risuona e riluce, spiazza. E' un gioco di
contrasti dove le dissomiglianze tra i musicisti diventano terreno
solo di confronto, mai di disparità. Come se Di Loreto e Alesini
suonassero l'uno nello specchio dell'altro, rincorrendosi, fermandosi
assieme, passi in sincrono.
Ossigeno
dunque. E bussole in tasca. Ciò che serve ai viaggiatori per
mettersi in cammino. Dall'India di Ganesha al Medioriente di
Interno con stupore, da Tenda Rossa dove sembra si
rievochino gli spiriti potenti degli indiani d'America al tribalismo
inquieto di Scavando, dalla ninna nanna antica ed evocativa di
Cullami Ancora fino alla celebrazione obliqua del Giappone in
Di Clarone e Koto, dai graffi dolorosi di Platino
all'omaggio, quasi indie e tuttavia sorprendentemente suggestivo,
contenuto in A Love Supreme dove la devozione mistica,
lacerante di John Coltrane diventa un'allegoria morbida, sorniona
come un gatto. Giocosa quasi fosse una capriola, opplà.
Ossigeno
è opera imprevedibile, per orecchie attente, aperte. Per anime di
mercurio.
Opera in viaggio tra terre che sappiamo e quella sconosciuta narrata da Shakespeare. Alternarsi di emozioni sopra un ottovolante da prendere al volo. C'è aria, c'è fuoco, c'è terra, c'è acqua. I quattro elementi per chiunque ricerchi ancora, come Empedocle, il senso della vita e dello strano mondo che ci circonda.
Opera in viaggio tra terre che sappiamo e quella sconosciuta narrata da Shakespeare. Alternarsi di emozioni sopra un ottovolante da prendere al volo. C'è aria, c'è fuoco, c'è terra, c'è acqua. I quattro elementi per chiunque ricerchi ancora, come Empedocle, il senso della vita e dello strano mondo che ci circonda.
E
c'è gioia, rivalsa, passione e solidarietà. C'è dolore e
rinascita. Ci sono suoni uditi e inudibili, scarti e contrattempi,
inserti come tarsie di un mosaico in movimento. C'è luce, buio, e
poi l'azzurro del mare. E la magia di due artisti differenti che
dialogano sul filo di un orizzonte immaginario. La chimica
dell'idrogeno e dell'ossigeno che si sovrappongono: un'alchimia, il
mistero insondabile della musica.
Daniela
Amenta
Gennaio 2017
Gennaio 2017
Note biografiche
Massimiliano Di Loreto dopo avere militato nell'ala “estrema” della scena romana (Fando & Lis, Gronge) frequenta i territori del rock improvvisato con i Ludo, poi si trasferisce in Australia per approfondire l'uso di strumenti inusuali e le tecniche di musicoterapia e al suo ritorno in Italia collabora con Marco Testoni e Hang Camera featuring Billy Cobham. Con Nicola Alesini e Cecilia Silverio fonda i Pollock Project, esperimento di art music, e nel 2014 in quartetto realizza Jetsèmani - Come la terra che calpestate, album in cui una profonda spiritualità si mescola alla ricerca sonora in chiave world e ambient.
Nicola
Alesini
è sassofonista e compositore. Nella sua musica si fondono jazz, le
ricerche della tradizione popolare e Mediterranea, ambient, world
music e minimalismo. Lavora da sempre con la poesia, il teatro, il
cinema e la danza, ed ha al suo attivo una ventina di produzioni
discografiche in cui ha ospitato musicisti di fama internazionale:
da David Sylvian a David Torn, da Roger Eno ad Harold Budd, da Steve
Jansen a Richard Barbieri fino a Hans Joachim Roedelius, Negli ultimi
anni ha collaborato con Rita Borsellino per le celebrazioni in
memoria del fratello Paolo realizzando partiture ad hoc e ha composto
le musiche per Soltanto
il mare
e C.A.R.A Italia,
docufilm di Dag Ymer sulla condizione dei migranti nel nostro Paese.
Fa parte del Claudio Lolli Trio.