romeo
ha 11 anni: a volte ne dimostra 6, a volte 60. e suona la
fisarmonica, proprio come in una tristissima canzone di gianni
morandi. solo che lui, romeo, le mani ce le ha piccole, da bambino.
mani grassottelle coi buchini tra le falangi. e con queste manine
suona, gonfia il mantice, attraversa i tasti. "suona suona per
me o violino tzigano", e gira tra i tavoli dei bar in centro con
la fisarmonica rattoppata, tenuta assieme dal nastro adesivo e un
bicchieretto di cartone sopra. chi vuole gli lascia un soldo dentro.
ha classe, anche nel chiedere, viene dalla romania, da un
paese molto vicino a bucarest.
mi
ha spiegato. anzi, mi ha disegnato la carta geografica sul
tavolino del ristorante e mi ha indicato il suo paese. "io sono
questo", ha detto, sottolineando un punto indistinto tra la
forchetta e il bicchiere. mi ha raccontato che una
fisarmonica per grandi costa poco (50 Euro) ma una per bambini può
arrivare anche a 200.
ha una faccia tonda, i capelli come manolito,
sempre in ordine: i pantaloni azzurri, una vecchia maglietta che gli
sta grande, sembra un vestitino, blu e rossa, le scarpe da ginnastica
che forse un tempo devon esser state bianche. occhi bellissimi, di
brace.
è
in italia da 11 mesi, ma parla molto bene. quando mi vede mi sorride
tutto di traverso, un sorriso appena accennato, poi mi raggiunge e la fisarmonica si
gonfia e si restringe a furia di macinare canzonette. gli ho giurato
che gli insegnerò libertango di piazzolla. la canterò tra i
tavolini dei bar del pantheon e lui mi verrà dietro a suonarla.
questa cosa, questa che ci siamo promessi, è un patto vero. ci siamo
stretti la mano io e romeo.
Daniela Amenta
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