e cerca cerca cerca tra 20mila dischi uno, uno del sollievo e ti ritrovo regina. che era di luglio quando te ne andasti. referto medico: overdose. overdose di che, lady? d'amaro, d'amore negato, di more, di musica, di troppa musica meravigliosa, cantata con voce sbilenchissima e di velluto, mia perfetta imperatrice negata. donna, nera, tossica e mignotta, ed esagerata, affamata di carezze, con quelle labbra rosso sangue e una gardenia tra i capelli neri. bella billie. siediti qui, accanto, serviamoci una vodka mentre il cielo si fa arancio.
guarda lady day,
guarda come roma trascolora e sembra una città come tutte le
altre in questo tramonto, un tramonto di lontananze e distacchi, di
vapori, di calori che salgono, e questo caldo, caldo assoluto. senti
mia preferita, senti il retrogusto di gelo. lo so che lo sai, tanto
che non posso ascoltare che te, e la sinfonia scura del duca
ellington. non posso che ascoltarti, strange fruit, superba e
disperata. e sola. e mai un bacio sulla guancia, una mano che stringe
un'altra mano, neppure quando il mondo, il tuo piccolo mondo va a
rotoli.
così ti vedo
camminare billie, lungo la stradina che porta al parco in questo
cielo arancio che si allarga come un ceffone, una macchia
d'olio, una perfidia priva d'ironia a cerchi concentrici. eccoti. con
l'abito buono, segno dell'ariete, orgogliosa e arrogante a catalogare
(file under: sticazzi) tutti i silenzi dell'estate, e quelli della
primavera, e i rifiuti, e le mani di troppo, e le assenze d'amore.
mia meravigliosa
signora dell'inferno in terra e del paradiso dello spartito, trattata
come l'ultima, tu la prima. comprata per un piatto di pollo e
patatine, comprata per una bustina, comprabustinaperfavore,
compracalma, comprasilenzio, compraassenza,
comprachenonvogliosaperecomemichiamo, compraedimenticami, e anche se
non compri, man, fai finta di regalarmi un batticuore, una
speranza, un sogno di risate e pelle, di cortesie e fusa, di cose
favorite e di cose eterne, di cose solo per me, che non prevedono
altro, altre..
e invece nulla,
vero billie l'immensa? e ci giochiamo a palletta con il nulla, e il
vuoto pneumatico, e le dimenticanze. ti servo un'altra vodkina calda,
da classe proletaria? tu oscilli, ancheggi, t'aggrappi a una
colonna di cielo, sfoderi un sorriso maldestro e canti. e gesù
canti, e mi s'apre il costato a metà. tutto il miele del mondo,
tutto il dolore del monde, a un passo, tuttotutto che gira su un
piatto, si riposiziona la puntina e tu riparti, mia bambina divina. e
mi perdo. non ti perdo. no, non ti perdo. tu sei parte di me,
signora.
a love supreme.
daniela amenta
(2003)
(2003)
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